Zingonia anno 2019
La demolizione delle Torri di Zingonia affidata al gruppo Vitali da ILSPA (Infrastrutture Lombarde) ci hanno visto all’opera tra maggio e giugno 2019. In solo un mese e mezzo sono stati abbattuti i 6 edifici costituenti i complessi Anna ed Athena che erano ormai da anni luoghi segnati dal degrado e dall’abusivismo.
Una tempistica degna di un velocista soli 50 giorni per fare tabula rasa dei complessi Anna ed Athena. Sono in atto ora le opere di rimozione delle macerie ma si può comunque parlare di un vero e proprio record se consideriamo che i tempi,da bando, erano di 270 giorni per eseguire le opere.
Il cantiere ha interessato un’area di circa 20.000 m2. Un totale di 6 edifici di 9 piani ciascuno per un altezza di circa 30 mt. Complessivamente si tratta di circa 53.700 mc fuori terra e di 8.300 mc entro terra.
Si è intervenuti prima con la rimozione dei rifiuti presenti negli immobili, poi con la rimozione dell’amianto, e successivamente allo strip out preliminare dei balconi, delle inferriate, degli infissi, dei tramezzi, delle guaine, ecc. L’amianto è stato rimosso con tutte le precauzioni di legge e avviato a smaltimento.
Le sei palazzine da abbattere sono state abbatturte una per volta. Data l’altezza delle stesse, è stata impiegata una macchina da demolizione da 1200 quintali dotato di un braccio lungo 47 metri montante una pinza per la frantumazione del laterizio.
Una demolizione selettiva che ha permesso di differenziare già durante l’abbattimento le differenti tipologie di rifiuti. Per prevenire la caduta di macerie al di fuori dell’area di cantiere e per minimizzare la dispersione delle polveri, è stato posizionato un telo di protezione sul fronte strada sorretto da una autogru e alto quanto le palazzine.
Committente: ILSPA (Infrastrutture Lombarde S.p.A.)
EDIFICI IN DEMOLIZIONE:
- 6 (n. 3 torri Anna + n. 3 torri Athena)
Zingonia è un’area ricompresa tra i Comuni di Ciserano, Boltiere, Verdellino, Osio Sotto e Pontirolo Nuovo in Provincia di Bergamo che è diventata nota in quanto area degradata, dove a farla da padrone era lo spaccio e l’abusivismo. Nato negli anni ‘70 ad opera dell’imprenditore Renzo Zingone, da cui il nome dell’area, nell’idea originale, un grande sogno, doveva essere un quartiere residenziale per gli operai impiegati nei vicini centri industriali della provincia di Bergamo. Ma lo sviluppo non ha mai raggiunto le aspettative di occupazione iniziali e l’area è dopo poco diventata insicura e degradata.
Le torri, simbolo del degrado, alte 8 piani, erano da tempo il rifugio di coloro che vivono ai margini della società e di quelli che ne facevano la base per i traffici illeciti.